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Statua maschile raffigurante Meleagro

Scopri da vicino una delle opere conservate nel palazzo “Le Carceri Nuove” a Roma

INDICE DELLA PAGINA

Origini e storia dell’opera

Origini e storia dell’opera

La scultura raffigura un giovane dalla folta capigliatura e in nudità eroica, cioè in una nudità che intendeva mostrare un corpo adatto all'attività atletica e all'arte della guerra, segno di perfezione esteriore e interiore.

L’eroe è identificabile come Meleagro, mitico principe di Calidone e uno degli argonauti. Egli partecipò, vincendo, alla caccia del terribile cinghiale calidonio, una punizione mandata dalla dea greca Artemide, offesa per non aver ricevuto un sacrificio di ringraziamento come tutte le altre divinità da parte di Oineo, padre di Meleagro e re di Calidone, dopo l’ottimo raccolto.

Meleagro è riconoscibile perché schiaccia con il piede destro la testa del cinghiale sconfitto ed è accompagnato dal cane, come di consuetudine nelle raffigurazioni di caccia del repertorio iconografico antico. L’eroe scarica il peso sulla gamba sinistra, col braccio corrispondente piegato sul fianco. Il braccio destro poggia invece su un supporto ricoperto dal mantello panneggiato che contribuisce a conferire alla statua un certo movimento 

Periodo: II secolo d.C.

Materiale: Marmo

Bene concesso in prestito dal Museo Nazionale Romano 

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Origini e storia dell’opera

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