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Statua di divinità marina o fluviale

Scopri da vicino una delle opere conservate nel palazzo “Le Carceri Nuove” a Roma

INDICE DELLA PAGINA

Origini e storia dell’opera

Origini e storia dell’opera

Lo schema iconografico della statua consente di individuarvi genericamente una divinità marina o fluviale. È rappresentato un uomo maturo, stante, con capigliatura e barba lunghe e folte, nell’atto di tenere il braccio destro sollevato lateralmente. Con esso probabilmente sorreggeva un attributo che avrebbe forse potuto consentire un’identificazione certa.

Presso gli antichi i mari e i fiumi erano oggetto di culto poiché ne influenzavano la vita e l’economia. I miti che li riguardano sono infatti innumerevoli come lo sono le varie tipologie di divinità delle acque che popolavano l’immaginario degli antichi, alcune più note di altre.

In particolare, il culto delle divinità fluviali era generalmente legato alle località omonime, ma alcune di queste erano così importanti da essere venerate su più ampia scala. Le divinità fluviali assunsero un ruolo fondante per le genealogie poiché i miti narrano che esse avessero figli da mortali. Tuttavia, esse non si elevarono mai allo stesso rango delle divinità dell’Olimpo. 

Periodo: II secolo d.C.

Materiale: Marmo

Bene concesso in prestito dal Museo Nazionale Romano 

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Origini e storia dell’opera

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