Origini e storia dell’opera
Origini e storia dell’opera
Il frammento costituiva una porzione della parte frontale di un sarcofago e rappresenta le prime quattro fatiche di Eracle secondo la successione canonica che è stata tramandata fino a noi. A sinistra, sono visibili il corpo esanime a muso in giù del leone di Nemea, di cui Eracle tiene nella sinistra una zampa. Segue la lotta contro l’idra di Lerna, avvinghiata intorno alla gamba sinistra dell’eroe. Successivamente vi è la cattura del cinghiale di Erimanto, di cui è oggi visibile solo una porzione del muso ed era originariamente trasportato sulle spalle dall’eroe, mentre Euristeo, il sovrano della città, rappresentato in scala minore, esce sollevando le braccia dal grande vaso a forma di pithos nel quale si era nascosto per paura. Infine, è rappresentata la lotta contro la cerva di Cerinea, che Eracle afferra per le corna.
La rappresentazione delle fatiche di Eracle su un sarcofago non stupisce: infatti, il semidio, infine divenuto un dio, era per gli antichi l’eroe civilizzatore per eccellenza. Con le sue fatiche contro belve feroci e indomabili portò ordine nel mondo; con la sua discesa negli inferi vinse la morte.
Periodo: III secolo d.C.
Materiale: Marmo
Bene concesso in prestito dal Museo Nazionale Romano

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