Origini e storia dell’opera
Origini e storia dell’opera
Questa è una tra le forme più rappresentative del corredo vascolare funebre apulo, deposta nei più importanti ipogei ellenistici dauni, di Canosa in particolare. Sul lato principale campeggia un’Amazzone su un cavallo bianco al galoppo, col capo coperto da una pelle (ἀλωπεκίς), armata di ascia e di scudo a pelta decorato nell’episema con la testa di Gorgone. Sul lato opposto, come per il kantharos gemello, è un Erote in volo. Entrambe le scene, inquadrate da una coppia di colonnine ioniche, sono messe in risalto dall’uso abbondante delle suddipinture in bianco per il cavallo e le colonne, in rosso per l’abbigliamento dell’Amazzone, in giallo per la criniera e per i dettagli della scena, compresi il ricco apparato vegetale e i riempitivi in campo.
Il vaso, rispondendo a precisi schemi rituali, costituisce una coppia con il precedente kantharos (inv. 24.S556-18.253) e, come quello, è caratteristico della tarda produzione apula a figure rosse, il cd. Apulo Tardo. Per la loro elevata qualità formale, possono essere ascritti ad un unico ceramografo operante all’interno di uno degli sterminati Gruppi attivi nell’ultimo quarto del IV secolo a.C.
Periodo: 325-300 a.C.
Materiale: Ceramica
Bene recuperato ad opera del Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Origini e storia dell’opera