Origini e storia dell’opera
Origini e storia dell’opera
Skyphos interamente verniciato in nero tranne la porzione tra le anse della vasca esterna che, sul lato A, riproduce una donna seduta su uno sgabello (diphros) all'interno di un edificio di cui è raffigurata solo la porta semiaperta a due ante. La figura ha i capelli ricciuti e corti ed è avvolta nell'himation dal quale fuoriesce il chitone pieghettato che scende sui piedi. Siede a ridosso dell'anta, riprodotta nella classica versione con tre fasce orizzontali di rinforzo ornate con una doppia fila di tre borchie circolari ognuna. Sul lato opposto è una figura giovanile di profilo e in postura inclinata, appoggiato ad un bastone con la mano destra sul fianco.
La scena della figura femminile seduta, malinconica e pensosa, richiama gli schemi compositivi, che utilizzano anche componenti architettonici, propri delle opere del Pittore di Penelope, un ceramografo attico attivo dopo la metà del V secolo a.C.
Periodo: 450-400 a.C.
Materiale: Ceramica
Bene recuperato ad opera del Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Origini e storia dell’opera