L'azione di contrasto patrimoniale della DNA
L'azione di contrasto patrimoniale della DNA
Si tratta di un settore assai rilevante per l’azione di contrasto alla criminalità organizzata, rispetto al quale il legislatore attribuisce funzioni specifiche alla DNA. Tale aspetto è coerente con gli insegnamenti di Giovanni Falcone che per primo teorizzò l’equiparazione della mafia a un’impresa criminale ed individuò come prioritaria una strategia di contrasto patrimoniale.
Di seguito, gli strumenti utilizzati nella propria azione in tale ambito operativo.
Le SOS - Segnalazioni Operazioni Sospette
Le SOS - Segnalazioni Operazioni Sospette
La DNA si inserisce nell’attività di prevenzione del rischio di utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo (AML/CFT). Nello svolgimento delle sue funzioni, riceve ogni 15 giorni, dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia della Banca d’Italia (UIF), – tramite il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria (NSPV) della Guardia di Finanza e la Dire zione Investigativa Antimafia (DIA) - i dati anagrafici anonimizzati dei soggetti presenti nelle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette trasmesse dai soggetti obbligati tra cui, ad esempio, banche, poste, notai, commercialisti, operatori valuta virtuale e molti altri, che vengono sottoposti a una procedura automatizzata di matching con i nominativi dei soggetti iscritti nel registro generale delle notizie di reato (RGNR) – concernente i procedimenti penali per i reati di cui agli artt. 51, commi 3-bis e 3-quater c.p.p. e 371-bis, comma 4-bis c.p.p. iscritti dalle Procure distrettuali – , nei registri delle misure di prevenzione nonché con quelli presenti nella banca dati SIDDA-SIDNA. All’esito di tale procedura viene restituito un feedback all’UIF, che successivamente provvede a trasmettere alla DNA le informazioni relative alle segnalazioni riguardanti soggetti per cui vi è stato un positivo riscontro nella predetta verifica.
All’esito di una seconda procedura automatizzata di matching, l’ufficio invia quindi alle Procure distrettuali i dati e le informazioni relative alle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette riferite a soggetti iscritti negli ultimi dodici mesi nel registro degli indagati per reati connessi alla criminalità organizzata (art. 51, comma 3-bis c.p.p.) e per i reati connessi alla cybersicurezza (art. 371-bis, comma 4-bis c.p.p.) e riferite a soggetti iscritti negli ultimi ventiquattro mesi per i reati di terrorismo (art. 51, comma 3-quater c.p.p.).
Le informazioni di segnalazioni di operazioni sospette che non rientrano nelle categorie temporali sopra indicate, vengono analizzate ed approfondite dal Gruppo di Lavoro SOS e dal Servizio SOS della DNA al fine di consentire al Procuratore nazionale di esercitare i suoi poteri di impulso e coordinamento investigativo.
A questo punto, terminati i processi di lavorazione delle segnalazioni in DNA, quelle risultate prive di elementi utili per l’attività di impulso e di coordinamento investigativo, vengono comunicate alla UIF, al NSPV e alla DIA per lo sviluppo delle attività di rispettiva competenza istituzionale.
La complessiva elaborazione ha lo scopo di consentire alle singole Procure distrettuali di adottare le più opportune iniziative giudiziarie per lo svolgimento delle indagini preliminari e l’esercizio dell’azione penale.
Per l’efficace e corretto esercizio di tali attribuzioni, la DNA ha stipulato in data 21.12.2023 un protocollo tecnico di intesa con l’UIF, la Guardia di Finanza, la Direzione Investigativa Antimafia e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, volto a stabilire le modalità e la tempistica dello scambio di informazioni.
Presso la DNA è istituito il Servizio Segnalazioni Operazioni Sospette, coordinato dal PNA e composto da quattro magistrati.
Le Misure di prevenzione personali e patrimoniali
Le Misure di prevenzione personali e patrimoniali
Con d.l. 23.05.2008 n.92 conv. con mod. nella l. 24.07.2008 n.125, le funzioni di coordinamento e impulso del Procuratore nazionale sono state estese ai procedimenti di prevenzione, personale e patrimoniale.
Nell’anno 2015, una modifica legislativa dell’art. 17 d.lgs. 6.09.2011 n.159 ha attribuito al Procuratore nazionale la titolarità del potere di proposta di applicazione delle misure di prevenzione di tipo patrimoniale.
Le attribuzioni del PNA nei procedimenti di prevenzione concorrono con quelle delle Procure distrettuali, del Direttore della DIA e del Questore.