Cambia lingua del sito

Chiudi

Procedendo, modificherai la lingua in cui visualizzerai i contenuti del sito.

Anfora nicostenica a figure nere con lotta tra pugili e scena di danza

Scopri da vicino una delle opere conservate nel palazzo “Le Carceri Nuove” a Roma

INDICE DELLA PAGINA

Origini e storia dell’opera

Origini e storia dell’opera

La decorazione fitomorfa di questo cratere consiste in un tralcio di alloro su un lato e uno di edera sull’altro. Le piante erano rispettivamente sacre ad Apollo e Dioniso. Apollo era il dio della luce e della ragione, ordinatore del mondo, il dio dell'arte figurativa, della bellezza che segue l'equilibrio della forma. Dioniso era il dio dell'ebrezza, il dio che rompeva la forma apollinea e le convenzioni, e rappresentava l'essenza del creato nel suo perenne e selvaggio fluire.

L’alloro rimanda al mito di Apollo e Dafne. La ninfa impaurita dal dio suo spasimante invocò l’aiuto degli dèi, che la trasformarono in alloro. Il dio dichiarò allora sacro l’alloro e ne fece il simbolo di sapienza, gloria e trionfo.

L’edera avvolge il tirso, il bastone di Dioniso, e menadi e satiri la usavano durante i riti dionisiaci. Il culto dionisiaco aveva anche una connotazione salvifica. Ciò fa dell’edera un simbolo d'immortalità e di rigenerazione.

Il cratere era una forma vascolare in cui mescere il vino con altri ingredienti per poi consumarlo secondo le usanze dell’epoca. 

Periodo: VI sec a.C.

Materiale: Ceramica

Bene recuperato ad opera del Comando 
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale 

Origini e storia dell’opera

Galleria fotografica

Link e approfondimenti utili