Origini e storia dell’opera
Origini e storia dell’opera
Il frammento costituiva originariamente la parte frontale di un sarcofago e raffigura il momento culminante del ratto di Persefone. Secondo una versione del mito, Persefone fu rapita da Ade, il dio greco degli Inferi, mentre coglieva fiori di asfodelo nel cuore della Sicilia con le compagne Atena, Artemide e Afrodite. Il dio si era innamorato della fanciulla e voleva farne la sua sposa. La madre Demetra vagò alla ricerca disperata della figlia e quando scoprì la verità supplicò il re degli dèi dell’Olimpo di restituirle la figlia. Ma Ade aveva fatto mangiare alla fanciulla un chicco di melagrana, in modo che essa, avendo spartito il cibo dei morti, non potesse più tornare tra i vivi. Zeus decise quindi che per due terzi dell’anno Persefone rimanesse con la madre nel mondo dei vivi, trascorrendo la restante parte dell’anno nel regno dei morti, sposa di Ade.
In questo frammento si riconoscono immediatamente: Ade che risale sul carro afferrando Persefone inerme, con il dettaglio del panneggio rigonfiato dal vento nell’impeto della fuga, e Atena, con i caratteristici attributi di elmo, scudo e egida, che tenta di fermare il dio trattenendolo per un braccio.
Periodo: II secolo d.C.
Materiale: Marmo
Bene concesso in prestito dal Museo Nazionale Romano

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Galleria fotografica
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