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Testa maschile barbata o testa di filosofo

Scopri da vicino una delle opere conservate nel palazzo “Le Carceri Nuove” a Roma

INDICE DELLA PAGINA

Origini e storia dell’opera

Origini e storia dell’opera

La testa raffigura un uomo di età matura, con la capigliatura che partendo dal centro della testa scende in ciocche voluminose sulla fronte e sulle tempie fino ad unirsi alla folta barba. Questa e i baffi sono entrambi più corti dei ricci della chioma e ben curati. Le sopracciglia sono rese con piccoli tratti. Gli occhi sono grandi, lievemente inclinati verso il basso e abbastanza vicini tra loro; sono scolpiti con una lieve indicazione dell’iride e della pupilla e con una netta definizione delle palpebre. Il naso, benché lacunoso, doveva essere regolare. Gli zigomi alti sono appena in rilievo. Il labbro inferiore è più carnoso di quello superiore, evidenziato dai corti baffi. La superficie del volto è levigata e luminosa, in contrasto con il chiaroscuro della capigliatura e della barba, riprodotte con un sapiente uso del trapano.

L’attribuzione di un’identità precisa a questa testa maschile barbata rimane impossibile, ma si tratta di un modello iconografico coerente con il tipo scultoreo del filosofo.

Periodo: II secolo d.C.

Materiale: Marmo

Bene concesso in prestito dal Museo Nazionale Romano

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Origini e storia dell’opera

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