Origini e storia dell’opera
Origini e storia dell’opera
La testa raffigura un giovane imberbe lievemente volto a sinistra come mostra la torsione del collo.
Il giovane indossa un diadema e originariamente era dotato di corna di toro, come si evince dai fori oggi riempiti vicini al diadema. L’aggiunta delle corna era stata realizzata con tasselli di marmo, fissati con piombo e stuccati. Le corna di toro erano un attributo di cui erano fregiati i primi re ellenistici per le forti associazioni con il culto del dio greco Dioniso, il cui nome significa “nato due volte”. Il dio rappresentava l'essenza del creato nel suo perenne e selvaggio fluire. Nonno di Panopoli, nel VII libro della sua opera Dionisiache, narra che, durante il concepimento di Dioniso, il padre Zeus, il re degli dèi dell’Olimpo, avesse assunto le sembianze di animali a sangue freddo e a sangue caldo, e tra questi, appunto, anche di toro.
Il primo re a indossare le corna taurine fu Demetrio Poliorcete di Macedonia (306-283 a.C.) che fu infatti soprannominato il “nuovo Dioniso”. Questo potrebbe pertanto essere il ritratto di un sovrano ellenistico divinizzato.
Periodo: I a.C. - I d.C.
Materiale: Marmo
Bene recuperato ad opera del Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Origini e storia dell’opera